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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Non c’è un posto letto in Terapia Intensiva, rientra a casa e muore

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I sanitari si sarebbero rifiutati di tenere la donna sotto osservazione in Pronto Soccorso. 

 

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Si sono svolte stamane a San Giovanni in Fiore le esequie di Teresa Bitonti. La settantacinquenne, che lamentava forti dolori al petto, era stata accompagnata d’urgenza dai familiari al Pronto Soccorso della città florense. Arrivata in ospedale intorno alle 17.00 di mercoledì è stata presa in carico dai sanitari dopo oltre due ore d’attesa. In corridoio senza alcun tipo di soccorso nonostante le evidenti difficoltà respiratorie e i dolori addominali. Alle sollecitazioni dei figli i sanitari avrebbero risposto che bisognava attendere il proprio turno e che vi erano altre urgenze. Il medico di turno, visitata la donna alle dopo le 19.00, ha provveduto a sottoporla ad un elettrocardiogramma per valutare lo stato dell’apparato cardiocircolatorio. A seguito delle anomalie riscontrate nel referto sull’anziana sono stati eseguiti ulteriori accertamenti.

 

I valori degli enzimi cardiaci estremamente fuori norma avrebbero fatto decretare al personale medico la necessità di attendere ancora per capire cosa stesse accadendo. Trascorse altre tre ore senza alcun intervento che potesse scongiurare o bloccare un eventuale infarto in corso l’anziana ha ripetuto gli esami degli enzimi cardiaci. I valori, però erano ancora al di sopra della norma. Solo una flebo di diuretico come terapia, poi il rientro a casa. Il disperato tentativo dei familiari di far ricoverare l’anziana che continuava a respirare con difficoltà non avrebbe infatto sortito alcun effetto. Nell’ospedale non c’erano posti letto disponibili. Nei reparti di Rianimazione e Terapia Intesiva di Cosenza, Crotone e Catanzaro neanche. Al Pronto Soccorso florense invece di posti liberi pare ve ne fossero almeno tre. I medici pur ritenendo indispensabile il ricovero in Rianimazione, non hanno creduto fosse opportuno nè trattenere la donna sotto osservazione nè rivolgersi alle unità coronariche presenti sul territorio. ‘Tornate domani mattina’ avrebbero consigliato ai familiari increduli.

 

Dalla denuncia sporta al mattino successivo nei confronti di tutto il personale medico e paramedico del presidio appare evidente il rifiuto dei sanitari che avrebbero giustificato il proprio ‘no’ con l’eventualità di future ipotetiche emergenze. I due fratelli dopo essersi resi disponibili a riportare a casa la donna in caso di urgenze e aver ricevuto un nuovo diniego, hanno rifiutato di firmare le dimissioni. Il foglio però è stato poi fatto firmare all’anziana ormai stremata alle 01.30. Rientrata a casa la donna è morta dopo poco più di due ore, alle 4.00. I sanitari intervenuti non hanno potuto far altro se non constatare l’avvenuto decesso. Sul cadavere sequestrato dalla magistratura ieri pomeriggio sono stati eseguiti gli esami necroscopici. Sette in tutto le persone indagate. Dall’autopsia eseguita alla presenza dei tre medici legali nominati da Procura, accusa e difesa sembrerebbe che la causa del decesso sia da collegare ad un infarto coronarico. Una morte forse evitabile sulla cui natura dovranno esprimersi i giudici chiamati a stabilire se il decesso di Teresa Bitonti sia l’ennesimo caso di malasanità nel cosentino.


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