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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Mazzette per l’eolico, Nicola Adamo e i suoi ‘colleghi’ ancora sotto processo

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Lo Po, Adamo e Misiti sono accusati di corruzione e associazione a delinquere. 

 

COSENZA – Assolti per intervenuta prescrizione nel processo sul parco eolico di Spezzano della Sila, ma ancora alla sbarra per i presunti reati consumati ad Isola Capo Rizzuto. Chiuso il filone d’indagine cosentino restano da giudicare le posizioni degli imputati nel troncone che riguarda il territorio crotonese che vede coinvolte tre società e otto persone. Si tratta di Nicola Adamo, del suo braccio destro Giancarlo D`Agni di Cosenza, amministratore della Piloma srl, della Saigese spa e della Lo.Da, del dirigente di settore della Regione Calabria Carmelo Misiti, dell`imprenditore Mario Lo Po in veste di socio delle società Piloma, Saigese e Lo.Da., dell`imprenditore Mauro Nucaro di Terravecchia, Roberto Baldetti di Roma amministratore della Tisol e dei dirigenti della Erg Cesa Eolica, Giampiero Rossetti di Roma e Stefano Granella di La Spezia. Secondo la Procura di Catanzaro fu grazie all’ex vice presidente della Regione Nicola Adamo che l’imprenditore reggino Lo Po entrò nel business dell’eolico insieme al cosentino Giancarlo D’Agni.

 

I due, secondo gli inquirenti, furono “i percettori delle somme di denaro in nome e per conto dello stesso Adamo”. Presunte ‘mazzette’ che sarebbero state versate al politico cosentino del PD per far ottenere le autorizzazioni necessarie all’istallazione di pale eoliche ad Isola Capo Rizzuto. Due milioni e 400mila euro in tutto, di cui 800mila euro pare furono consegnati nelle mani del noto politico cosentino rientrato in città da poche settimane dopo la revoca del divieto di dimora. La posizione della moglie, l’onorevole Enza Bruno Bossio membro della commissione parlamentare antimafia, nell’inchiesta sul parco eolico Pitagora è stata archiviata. Nicola Adamo, invece, oltre al reato di truffa ai danni dello Stato dovrà difendersi anche dall’accusa di associazione per delinquere. Nell’udienza tenutasi ieri a Catanzaro il pm alla richiesta dei legali della difesa, che invocano l’assoluzione per prescrizione del reato, ha ritenuto utile citare una sentenza della Corte Europea.

 

Nel documento su cui i giudici si sono riservati di esprimersi viene espressamente richiesto agli Stati membri, ed in particolare all’Italia, l’aumento dei termini di prescrizione per quanto riguarda i reati di corruzione finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. Il Tribunale collegiale il prossimo 3 Marzo si esprimerà in merito accogliendo o rigettando la richiesta della difesa di assoluzione per intervenuta prescrizione degli imputati. Una motivazione che ha già portato all’estinzione dei reati per il funzionario della Regione Salvatore Antonio Caruso di Cassano allo Jonio, un membro del nucleo Valutazione Impatto Ambientale Egidio Michele Pastore di Rende, l’imprenditore già arrestato nel caso Sogefil Mario Lo Po, l’ex presidente del Cosenza Calcio Mauro Nucaro, Mario Cosentini, Michele Cosentini, Ernesto Cosenza, Salvatore Curcio, Vittorio Imeneo, Raffaele Suppa, Domenico Vasta e Massimo Zicarelli.

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