Ventiquattro indagati tra politici, imprenditori e presunti affiliati al sodalizio criminale.
CATANZARO – Un controllo totale sul territorio: dalle autorizzazioni al disboscamento alle slot machine. Questo lo scenario all’interno del municipio di Acri ipotizzato dagli inquirenti che hanno condotto l’operazione Acheruntia scattata la scorsa estate in luglio. Ventiquattro gli avvisi di garanzia notificati agli indagati: Abbruzzese Elio, Abbruzzese Francesco, Belsito Luigi, Bevilacqua Giuliano, Bruno Alfredo, Burlato Giuseppe, Cappello Domenico, Caruso Franco (nato a Lattarico il 02.02.59), Cello Andrea, Cofone Angelo, D’Ambrosio Adolfo, Dolce Claudio, Ferraro Gianpaolo, Gencarelli Angelo, Gencarelli Salvatore, Gentile Rinaldo, Greco Massimo, La Greca Enzo, Maiorano Luigi, Martorino Gemma, Perri Giuseppe, Rosa Antonio, Tarsitano Giuseppe e Trematerra Michele. Sette le persone arrestate tra cui nomi ‘eccellenti’ quali appunto l’ex assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra che pare fungesse da referente in Regione mentre Angelo Gencarelli, ex consigliere del Comune di Acri componente della segreteria dell’assessore lavorava per garantire, grazie i suoi stretti rapporti con Giuseppe Perri, gli interessi della cosca Lanzino nel territorio di Acri e Tarsia. Un sodalizio che pare abbia resistito ai cambi di partito ai vertici dell’amministrazione e al governo regionale.
Gencarelli infatti sarebbe migrato con facilità in campagna elettorale dall’appoggio agli Scopellitiani con Trematerra al sostegno incondizionato al PD. Nel corso delle indagini sarebbe emerso come tutti i lavori pubblici del settore boschivo e della manutenzione dei fiumi nell’area di Tarsia furono negli anni affidati all’azienda La Fungaia della famiglia Gencarelli con una serie di presunte estorsioni. Una rete del racket imposta, secondo gli inquirenti, da Gencarelli a tutti gli imprenditori aggiudicatari di gare ad evidenza pubblica con il ricatto di veder revocato l’affidamento dei lavori. Oggi dinanzi al gup di Catanzaro nel corso dell’udienza preliminare al termine della quale sarà disposto il rinvio a giudizio o l’archiviazione sono state sollevate alcune questioni di legittimità da parte del collegio difensivo degli indagati. Innanzitutto è stata contestata la richiesta di rinvio a giudizio inoltrata dal pm prima della scadenza del termine per la chiusura delle indagini. In più è stato chiesto di considerare l’inutilizzabilità di alcune intercettazioni telefoniche in quanto pare non sia stato possibile fornirne copia alla difesa. L’udienza è stata quindi aggiornata al prossimo 29 giugno. Intanto il Comune di Acri ha già presentato formale istanza per costituirsi come parte civile nel processo.
I SETTE ARRESTI DELL’OPERAZIONE ACHERUNTIA
Giuseppe Perri, detto “Zio Pino”, 59 anni; già detenuto
Angelo Gencarelli 59 anni;
Gianpaolo Ferraro 35 anni;
Rinaldo Gentile, detto “Zio Rinaldo”, 65 anni.
Sottoposti agli arresti domiciliari:
Salvatore Gencarelli, 51 anni;
Massimo Greco, 33 anni;
Adolfo D’Ambrosio 58 anni
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