Quantcast
Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
Viewing all articles
Browse latest Browse all 782

Estorsioni a Rende, quando D’Ambrosio dal carcere chiedeva di non far pagare l’amico

$
0
0
provenzano-fabrizio-antonino

Il ‘compare’ e Maverick i due soggetti indicati come i perni sui quali ruotavano le richieste estorsive Oltrecampagnano.

 

COSENZA – Un’estorsione che non doveva essere chiesta. Renato Mazzulla, noto per essere stato arrestato mentre portava la spesa a casa del latitante Ettore Lanzino, non badava più ad amici e non amici. Tutti dovevano pagare. Dopo essere stato scarcerato pare fosse tornato insieme ai suoi sodali ad occuparsi del racket nella ricca Rende, chiedendo il pizzo a tappeto. Un business fruttuoso necessario a rimpinguare le casse dei clan e del quale era parte attiva. In prima persona infatti, da come emerso nel corso dell’attività investigativa, si occupava di recarsi negli esercizi commerciali per richiedere il ‘regalo’ di Natale, Pasqua e Ferragosto. Condannato in abbreviato a sei anni e otto mesi di reclusione insieme a Mario Gatto, nei confronti del quale è stata comminata una pena di otto anni, Mazzulla all’epoca dei fatti viene invitato alla calma dai suoi ‘colleghi’. Dalle intercettazioni ambientali captate dagli inquirenti, che hanno portato nel giugno del 2015 all’arresto per tentata estorsione in concorso aggravata dal metodo mafioso di Mazzulla e Gatto, spunta quindi un personaggio già noto alle cronache, nascosto sotto il nomignolo di un giocatore di poker del grande schermo: Mavelick.

 

Anche Adolfo D’Ambrosio in carcere stenta a capire di chi stiano parlando le prime volte che gli parlano di lui il figlio e il fratello durante i colloqui. Si tratta di Fabrizio Antonino Provenzano, l’unico che ha scelto di essere processato con rito abbreviato nel procedimento che tenta di far luce sul mercato delle estorsioni a Rende. Nel carcere di via Popilia, Adolfo D’Ambrosio viene informato del fatto che Mazzulla era andato a chiedere il pagamento della ‘protezione’ ad un suo ‘amico’. Un macellaio che conosceva da sempre, che lavora a meno di duecento metri da casa sua e che negli anni era sempre stato gentile e compiacente con la sua famiglia regalando spesso anche carne e primizie che aveva in negozio. A lui è meglio non chiedere il pizzo, non lo ‘merita’. Renato Mazzulla però se ne infischia. Qualcuno gli aveva detto di ”fare il giro, ma non lì”, ma lui si porta comunque nell’esercizio commerciale del macellaio a fare il suo ‘dovere’ per conto del clan. Da qui scaturiscono una serie di discussioni che portano Gatto e Provenzano a mettersi d’accordo, su mandato di D’Ambrosio, di chiedere a Mazzulla che sta facendo ‘troppa muijna’ di stare più tranquillo e lasciare in pace l’imprenditore ‘amico’ di D’Ambrosio.

 

Una ‘strigliata’ che inizialmente fece infuriare Mazzulla il quale si ripromise di andare ‘a rompergli i denti perché così non ci si comporta’, ma che alla fine sortì il proprio effetto: nessuno chiese più soldi. La collaborazione tra Gatto, D’Ambrosio, Mazzulla e Provenzano è emersa stamattina in aula dove sono stati sviscerati i contenuti delle captazioni ambientali. E’ proprio Mavelick, che si evince essere il nomignolo affibbiato a Fabrizio Provenzano (anche se il perito dice di aver sempre e solo sentito i nomi Marida o Mavik), che funge da braccio destro a Gatto e che si occupa di distribuire parte del denaro delle attività criminose tra i sodali. Le cimici piazzate in carcere, nell’Audi di Provenzano e nella Fiat 500 di Gatto rivelano infatti i diversi legami tra i tre sodali della cosca Lanzino attraverso episodi esemplificativi come quello delle 150 euro che Mavelick avrebbe consegnato alla mamma di Mazzulla ‘da parte degli amici’. Una rete di relazioni sulle quali la magistratura dovrà fare chiarezza chiarendo il ruolo di Provenzano, unico imputato nel processo che è stato aggiornato al prossimo 22 Dicembre.

 

In foto Fabrizio Antonino Provenzano

L'articolo Estorsioni a Rende, quando D’Ambrosio dal carcere chiedeva di non far pagare l’amico sembra essere il primo su QuiCosenza.it.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 782

Trending Articles