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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Autisti in protesta a Cosenza, da chi non viene pagato a chi rischia il ‘posto’

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La Zanfini di Acri non paga gli stipendi da nove mesi, mentre il Consorzio autolinee esternalizza i servizi di pulizia, officine e ‘controllori’.

 

COSENZA – Nervi tesi tra le corsie dell’autostazione. Oggi alcuni dipendenti del Consorzio Autolinee e della ditta Zanfini hanno incrociato le braccia denunciando l’insostenibile situazione con la quale sono costretti a convivere. Contemporaneamente anche gli autisti di Sat, Parise e Fata hanno proclamato lo stato di agitazione. Mentre la Regione Calabria ha speso quest’anno 237 milioni di euro, per pagare le aziende di trasporto che operano sul territorio, decine di lavoratori lamentano notevoli ritardi nella liquidazione dei propri stipendi. La realtà più grave è quella della Zanfini di Acri dove a fronte di finanziamenti pubblici pari a circa 800mila euro annui, pagati con i soldi dei contribuenti, i venti dipendenti dell’azienda non ricevono il salario da ben nove mesi. “Non ce la facciamo più,  – afferma uno degli autisti in protesta che da via delle Medaglie d’Oro hanno raggiunto piazza XI Settembre per essere ricevuti dal Prefetto – è da anni che andiamo avanti così. Vorremmo che la Regione Calabria assumesse le proprie responsabilità dicendo chiaramente cosa vuole fare con i trasporti ad Acri. Ora stiamo lavorando, ci alziamo ogni mattina alle cinque per garantire il servizio, ma siamo arrivati al punto di doverci dimettere tutti in blocco perchè così non riusciamo neanche a sopravvivere. E’ una vergogna”. I colleghi di Sat, Parise e Fata a loro volta denunciano il mancato pagamento da due a quattro mensilità.

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Non è roseo neanche il futuro dei lavoratori del Consorzio Autolinee che oggi hanno dichiarato lo sciopero di ventiquattro ore. L’azienda che detiene il monopolio del trasporto pubblico soprattutto tra Rende e l’Università della Calabria in maniera unilaterale ha deciso di esternalizzare i servizi di pulizia, officina e verifica titoli. Mansioni prima affidate a dipendenti interni alla ditta e che permettevano di ricollocare i lavoratori che dopo anni di servizio diventavano inidonei per problemi di salute. Un’eventualità molto probabile dato il tipo di lavoro definito anche dalla legge ‘usurante’. Pur esistendo una legge regionale, la n° 35 del 2015, che impone l’assunzione di controllori interni all’azienda, Consorzio Autolinee preferisce affidare il servizio ad un privato come ha già fatto con le pulizie appaltando il servizio ad una cooperativa e con le officine chiudendole definitivamente. Una decisione che permetterebbe al Consorzio Autolinee, che ogni anno riceve dalla Regione Calabria circa nove milioni di euro e che ha portato il costo dei biglietti ad 1,60 euro, di risparmiare penalizzando i propri dipendenti. I lavoratori che non saranno più in grado di svolgere la mansione d’autista potranno così essere tranquillamente licenziati. Una percorso che anche le altre aziende di trasporto calabresi intendono intraprendere, nonostante le preoccupazioni espresse dai lavoratori. Intanto l’assessore regionale ai Trasporti Roberto Musmanno si è impegnato ad incontrare il prossimo 5 dicembre autisti e sindacati al fine di raggiungere un accordo.

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