
Posti di lavoro con salari da meno di mille euro barattati, secondo gli inquirenti, con i voti della malavita.
RENDE (CS) – Il Principato alla fine degli anni Novanta è nel pieno del suo splendore. Politici, palazzinari e galeotti seguono la stessa stella. Quella del business. Solo sedici anni dopo la magistratura si accorgerà che, all’ombra della Cattedrale dedicata a San Carlo Borromeo,la gestione della cosa pubblica risulta abbastanza anomala. Certo l’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore ai lavori Pubblici Pietro Ruffolo qualcosa lasciava sospettare ai più maliziosi, ma solo con l’operazione Sistema Rende e i suoi dieci indagati eccellenti l’isola felice perde la sua patina dorata. Nel 2012 Bernaudo e Ruffolo vengono accusati di aver usato la società Rende 2000 Srl, poi trasformata in Rende Servizi per comprare voti.
Punto di riferimento del clan Lanzino nella trattativa sul sostegno elettorale ai pupilli di Principe sarebbe stato Michele Di Puppo. Quest’ultimo arrestato anche nel 2016 (insieme a Sandro Principe, Umberto Bernaudo, Rosario Mirabelli, Pietro Ruffolo, Giuseppe Gagliardi, Adolfo D’Ambrosio, Francesco Patitucci, Umberto Di Puppo e Marco Paolo Lento) risultava assunto come operaio con un salario mensile di circa 850 euro. Uno stipendio nella media per i lavoratori dell’azienda che nel 2012 contava 187 dipendenti e movimentava quattro milioni di euro l’anno spendendo l80% del fatturato per i salari dei dipendenti. Di Puppo, il fratello e gli altri indagati sono tutti accusati in concorso di corruzione elettorale aggravata e concorso esterno in associazione per delinquere di stampo ‘ndranghetista. La Rende Servizi che opera ancora oggi a Rende accaparrandosi una buona fetta delle entrate comunali, nel 2002 aveva vinto un appalto da un milione di euro. Poi le sue entrate, nonostante la spending review, sono lievitate negli anni.
Oggi con l’amministrazione Manna i rendesi pagano alla Rende Servizi circa tre milioni e 750mila euro l’anno. Eppure il commissario Valiante aveva messo ben in guardia i suoi successori. insediatosi dopo che il ‘delfino’ di Principe, l’ex sindaco Vittorio Cavalcanti, era fuggito a gambe levate dopo mesi di ispezioni tra gli uffici comunali da parte della commissione d’accesso antimafia aveva definito la Rende Servizi una macchina di assunzioni clientelari a favore della malavita. All’azienda che ogni anno portava con sé una perdita di quasi un milione di euro fu dato in dotazione un immobile pubblico di otto milioni di euro. Un bel dono se si considera che il buco in bilancio che ha portato al predissesto è di poco più che diciotto milioni di euro. Un ‘regalo’ che conferma l’amore di Rende per la sua Rende Servizi.
Quando a guidare il municipio d’Oltrecampagnano è il sindaco Vittorio Cavalcanti in bilancio viene inserito il Piano Programma dei Servizi allegato al bilancio di Previsione 2012 e pluriennale 2012 – 2014 della Rende Servizi Unipersonale Srl. Alla società viene affidata la gestione della maggior parte dei servizi offerti dal Comune: apertura- chiusura cancelli, manutenzione e pulizia dell’area cimiteriale, compresi i servizi di tumulazione ed estumulazione delle salme; custodia musei, autoparchi comunali ed edifici di interesse comunale, gestione e manutenzione scale mobili centro storico, manutenzione ordinaria e straordinaria di scuole ed edifici di proprietà o in uso al Comune di Rende, manutenzione della rete fognaria, manutenzione vie, parchi, giardini e verde pubblico di tutto il territorio comunale, spazzamento e pulizia strade, piazze e parcheggi e scuolabus. Nel piano approvato nel 2012, prima dell’arresto di Bernaudo e Ruffolo, appaiono nel dettaglio tutti i costi della Rende Servizi. Sul piano industriale odierno è ancora mistero, mentre si mantiene il massimo riserbo sulle indagini relative alla campagna elettorale del 2014 che hanno visto eleggere come primo cittadino Marcello Manna, legale difensore del boss Ettore Lanzino.
COSTI RENDE SERVIZI 2012
– SERVIZI CIMITERIALI 71.754,86 euro
– SPAZZAMENTO 1.120.473,80 euro
– MANUTENZIONE IMMOBILI COMUNALI 408.670,99 euro
– SCUOLABUS 785.723,86 euro
– CUSTODIA MUSEI, AUTOPARCHI 313.099,54
– MANUTENZIONE ILLUMINAZIONE ED IMPIANTI ELETTRICI 227.346,02 euro
– MANUTENZIONE SCALE MOBILI 89.100,15 euro
– MANUTENZIONE RETE FOGNARIA 29.486,19 euro
– MANUTENZIONE VERDE PUBBLICO 996.039,53 euro
– SPESE VARIE EXTRA 200.000,00 euro
LEGGI ANCHE
I profili criminali dei tre politici che cambiarono il volto di Rende
Sistema Rende. “Il boss Adolfo D’Ambrosio faceva la campagna elettorale a Sandro Principe”
I voti del clan Lanzino nel ‘Principato’, processo al palo
L'articolo Rende Servizi: quanto si spendeva nel ‘Principato’ ai tempi dei Di Puppo sembra essere il primo su QuiCosenza.it.