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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Cibo sano a ‘centimetro zero’, esperienze ambientali tra le campagne di Rende (FOTO E AUDIO)

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Una struttura pubblica abbandonata da anni è stata trasformata in una sorta di fattoria didattica per insegnare ai bimbi che ”i pomodori non crescono nei supermercati” e creare occupazione

 

RENDE (CS) – Ripartire dall’agricoltura è possibile. Basta credere nel valore delle tradizioni, del biologico e del riciclo. A dimostrarlo è il progetto La Terra, le mani, le idee di cui oggi sono stati presentati i risultati presso la sede di ArCalabria Onlus di contrada Laconi, in corso Marco Polo a Rende. Un immenso appezzamento di terreno e una struttura, costruiti inizialmente per le attività dell’istituto agrario e poi abbandonati per anni, sono stati recuperati grazie alla tenacia di numerosi volontari. Dopo diversi mesi di duro lavoro ne è nata una realtà che rappresenta un fiore all’occhiello per l’intera Italia. Si tratta di una sorta di fattoria didattica. Un luogo descritto alla perfezione sull’insegna all’entrata dei campi: Esperienze Ambientali. La costanza e dedizione degli attivisti hanno infatti consentito di realizzare un orto sociale/scolastico e un piccolo allevamento di bestiame.

 

Qui, secondo gli antichi metodi contadini, si produce e, soprattutto si insegna a produrre, formaggi, conserve, olio, vino e finanche (con un progetto ancora in itinere) mobili riciclati da materiale che altrimenti finirebbe in discarica. A curare piante e animali nel corso del progetto La Terra, le mani, le idee diretto dal sociologo Davide Franceschiello, sono stati gruppi di bimbi e migranti grazie alla collaborazione con il Comune di Mendicino. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale di Mendicino hanno in prima persona arato i terreni, piantato e coltivato gli ortaggi che a fine anno sono riusciti a raccogliere e portare nelle proprie case. I migranti degli Sprar di Mendicino con la partnership della Croce Rossa Italiana Cosenza presieduta da Antonio Schettini hanno invece acquisito tutte le competenze non solo per potare gli alberi, ma anche per gestire in maniera autonoma e sostenibile aziende agricole e zootecniche.

 

Il progetto su oltre un migliaio presentati in tutta Italia si trova in graduatoria al 70° posto ed ha ricevuto un finanziamento da 27mila euro dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Poco denaro rispetto a quello che servirebbe per operare nella vasta area data ora in gestione alla Arcalabria dalla Provincia di Cosenza. Le priorità, però sono altre. “Non ci interessa il business, noi regaliamo esperienze ambientali e zootecniche: gratis. Chiunque lo voglia – spiega il presidente di Arcalabria Antonio Cardamone – puo’ venire qui, coltivare e raccogliere i frutti del proprio lavoro. La nostra fattoria è fruibile anche alle persone con disabilità. Noi avviciniamo le nuove generazione in modo naturale alla sana alimentazione. Non usiamo nessun tipo di prodotto chimico, ma solo il letame dei nostri animali. Abbiamo insegnato ai bambini che i pomodori non nascono nei supermercati, ma nell’orto.

 

Sono stati loro ad accudirli fino al punto di portarli dai genitori e con entusiasmo affermare: ‘l’ho fatto io’. Il nostro obiettivo – afferma Cardamone – era anche quello di creare occupazione con la formazione professionale di persone con particolari disagi economici. Finora il progetto si è rivelato vincente con la partecipazione dei migranti e speriamo venga premiato con la continuità. Coltiviamo e consumiamo qui i prodotti, insomma siamo a ‘centimetro zero'”. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Mendicino Antonio Palermo il quale ha lanciato un appello ai proprietari di terreni incolti: “Affidateli alle associazioni in modo che la terra possa ritornare ad essere fonte di ricchezza e socialità“. Al termine dell’incontro nella fattoria con vista sul torrente artificiale che scorre nell’uliveto si è tenuto un banchetto con un concerto di musica live che ha allietato i presenti. Arcalabria rappresenta l’esempio di una Calabria nuova consapevole delle proprie potenzialità e proiettata verso un futuro economicamente, socialmente ed ecologicamente sostenibile.

CLICCA IN BASSO E ASCOLTA LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO (INTERVISTA AD ANTONIO CARDAMONE)

 

Foto Marco Belmonte

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