Trecentoquaranta euro da dividere in due. Un uomo di 45 anni spiega cosa significa vivere in attesa del sussidio
COSENZA – Reddito di Cittadinanza e disoccupazione. Cosenza è la provincia della Calabria con il più alto numero di richieste ben 20.260. Tra i beneficiari un uomo di 45 anni senza occupazione da circa otto mesi. Il sussidio per lui e suo fratello, unici componenti del nucleo familiare, è di 340 euro: 170 euro a testa. “Certo riesco a fare la spesa, – spiega amareggiato – ma non arrivo a fine mese. E’ una piccola boccata d’ossigeno, non lo nego. Vorrei però lavorare. Non è facile trovare un’occupazione alla mia età, soprattutto qui a Cosenza. Sono disposto anche a spostarmi fuori regione e non ho mai smesso di fare colloqui e giornate di ‘prova’. L’ultima volta è stata la settimana scorsa in un ristorante come aiuto cuoco, ho lavorato sia a pranzo sia a cena: mi hanno dato 10 euro. Dal call center INPS dicono che entro fine giugno dovrebbero arrivare le prime chiamate da parte del Centro per l’Impiego per firmare il Patto per il Lavoro affinché possano poi inoltrare le offerte. Al terzo rifiuto sospendono il Reddito di Cittadinanza. Io sono disponibile ad accettare qualsiasi occupazione. Voglio lavorare, non elemosinare sussidi”.
PATTO PER IL LAVORO
Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, il beneficiario è convocato dai Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro, se nella famiglia almeno uno tra i componenti soggetti alle “condizionalità“ sia in possesso di almeno uno tra questi requisiti: assenza di occupazione da non più di due anni; beneficiario della Naspi ovvero di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o che ne abbia terminato la fruizione da non più di un anno; avente sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio in corso di validità presso i Centri per l’Impiego; a condizione che non abbiano sottoscritto un progetto personalizzato per il REI.
Una volta avvenuta la convocazione, il beneficiario deve collaborare con l’operatore addetto alla redazione del bilancio delle competenze e rispettare gli impegni previsti nel Patto per il lavoro, tra i quali rientra quello di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue (una in caso di rinnovo). La congruità dell’offerta di lavoro viene definita sulla base di tre principi (art. 25 del decreto legislativo 150/2015): coerenza tra l’offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico;durata dello stato di disoccupazione.
Nei primi dodici mesi di fruizione del beneficio è congrua un’offerta entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta, ovvero entro duecentocinquanta chilometri di distanza se si tratta di seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta; decorsi dodici mesi di fruizione del beneficio è congrua un’offerta entro 250 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nel caso si tratti di prima o seconda offerta, ovvero, ovunque collocata nel territorio italiano se si tratta di terza offerta.
In caso di rinnovo del beneficio è congrua un’offerta ovunque sia collocata nel territorio italiano anche nel caso si tratti di prima offerta. Se nel nucleo familiare sono presenti persone con disabilità, la distanza non può eccedere i 100 chilometri dalla residenza del beneficiario sia per la terza offerta di lavoro che nel caso di rinnovo del beneficio. Se nel nucleo familiare sono presenti figli minori – anche qualora i genitori siano legalmente separati – non operano le disposizioni previste in caso di rinnovo del beneficio.
Inoltre, negli altri casi, con esclusivo riferimento alla terza offerta, l’offerta è congrua se non eccede la distanza di duecentocinquanta chilometri dalla residenza del beneficiario. Queste particolari deroghe operano solo nei primi ventiquattro mesi dall’inizio della fruizione del beneficio, anche in caso di rinnovo. Fino al 31 dicembre 2021, chi ha stipulato il Patto per il lavoro con il Centro per l’Impiego o ha ottenuto le credenziali di accesso per la piattaforma tecnologica, ottiene l’assegno di ricollocazione da spendere presso i Centri per l’impiego o presso i soggetti accreditati, potendo così ottenere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca del lavoro.
L'articolo Reddito di Cittadinanza a Cosenza: “Vorrei lavorare, non elemosinare” è stato pubblicato da QuiCosenza.it.