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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Drammatica carenza di medici nel 118, postazioni scoperte in provincia di Cosenza

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Tra ambulanze rotte e assenza di personale vi sono territori in cui per diverse ore è impossibile fornire assistenza medica durante le emergenze

 

COSENZA – Estate rovente per il servizio 118 in provincia di Cosenza. La carenza di personale costringe a lasciare scoperte alcune postazioni sia nell’Alto Jonio sia nell’Alto Tirreno. In particolare nelle zone di Cassano allo Jonio e Trebisacce sono  tre i medici a dover coprire oltre 70 turni mensili tra mattina, pomeriggio e notte. Drammatiche le condizioni di Praia a Mare dove c’è un solo medico invece dei sei previsti da protocollo. Capitano giornate come quella di martedì in cui in queste tre postazioni non vi era neanche un medico presente. La situazione è destinata ad aggravarsi, non solo per l’aumentare dell’utenza in vista dell’arrivo dei turisti, ma anche per i sanitari oggi in servizio che andranno in ferie.

 

 

L’equipaggio delle ambulanze rischia, come già succede, di essere composto solo da autisti ed infermieri che intervengono nel primo soccorso senza l’ausilio di un medico. A peggiorare la situazione sono i trasferimenti. Se per esempio, durante un incidente stradale il ferito ha bisogno di un neurochirurgo deve essere portato dallo Jonio a Cosenza. Un’operazione che blocca l’ambulanza con il medico per circa 4 ore lasciando scoperto il territorio. In passato in questi casi sopperiva la figura del medico reperibile che ad oggi pare non esista più. Ciò comporta che i tempi di soccorso si allungano notevolmente. All’assenza di medici si aggiunge la fatiscenza del parco macchine ormai disastrosa con ambulanze che viaggiano tra mare e montagna con oltre 300mila chilometri di usura.

 

LA SOLUZIONE

“Abbiamo grosse difficoltà a reperire medici dell’emergenza, – afferma il direttore del 118 Riccardo Borselli – l’allarme è stato lanciato già da un paio di anni, ma ancora il problema non è stato risolto. Pubblichiamo avvisi ogni mese per reclutare medici, ma vanno tutti deserti. In più oltre il 95% di quelli in forze sono convenzionati, quindi quando trovano di meglio si licenziano e vanno via. Sono 5 i professionisti del Tirreno che si sono trasferiti a Catanzaro negli ultimi mesi. Il 4 luglio si è iniziato ad avere un buco su Trebisacce, poi man mano la carenza si è estesa a Cassano e Praia a Mare. Ho avvisato sia il Prefetto sia i vertici dell’ASP e mi è stato dato mandato di trovare una soluzione per garantire l’assistenza essenziale ai cittadini. L’unica cosa che si può fare ad ora è allestire un’automedica che gestisce 5/7 postazioni di associazioni di volontariato con o senza infermieri. In questo modo riduciamo i tempi di intervento. Personalmente però non condivido questa scelta perché ritengo necessario che vi sia un medico su ogni ambulanza in quanto è una garanzia che riduce gli accessi in Pronto Soccorso del 35% curando il paziente direttamente presso il proprio domicilio”.

 

L’EMERGENZA ESPLODERA’ AD AGOSTO

A fronte di ciò l’Asp di Cosenza, ancora senza direttore per effetto del Decreto Calabria, è gestita direttamente da Cotticelli nei cui uffici il telefono squilla a vuoto per giornate intere. Il dirigente più anziano oggi in forze, Sergio Diego, fa così la spola tra via Alimena e Catanzaro un paio di volte a settimana per dirimere le questioni amministrative ritenute più importanti tra cui l’erogazione degli stipendi e le convenzioni con i privati. Difficile immaginare che ci sia spazio per discutere della preoccupante carenza medica e dare indicazioni sulla possibile risoluzione dei problemi. Criticità che i più maliziosi sospettano non si intendano risolvere, a costo di mettere a rischio l’incolumità dei cittadini, affinché venga in un futuro non troppo remoto giustificato l’affidamento progressivo dell’intero servizio di 118 ad aziende private. Intanto per il mese di agosto in provincia di Cosenza sono previsti gravi disservizi per chi sarà costretto a rivolgersi alle cure del 118 chiedendo l’intervento di un’ambulanza.

 

Guardie mediche di Cosenza e provincia, ‘pericolose’ per dottori e pazienti

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