L’uomo è sospettato di aver spento l’impianto audio durante il comizio. Oltre due ore di selfie per il Ministro
SOVERATO (CZ) – Si è concluso ieri a Soverato il tour leghista in Calabria. Dopo essere stato ospitato ad Isola Capo Rizzuto il Ministro dell’Interno Matteo Salvini è stato accolto da circa un migliaio di persone a Soverato. L’80% dei presenti si trovava in piazza Milione per contestare le politiche sovraniste del leader della Lega. Per respingere i manifestanti la polizia ha aggredito la folla con due ‘cariche’ non disdegnando l’uso dei manganelli, colpendo ragazze e ragazzi che stavano protestando pacificamente. Disoccupazione, malasanità, trasporti ed immigrazione i temi che Salvini, cui voce è stata per la maggior parte del tempo sovrastata da fischi e urla, ha proposto alla propria platea insultando a più riprese i propri contestatori. Allo slogan che il Ministro dell’Interno lanciava dal palco ”Prima gli italiani”, la piazza ha risposto gridando: “Scemo”. «Sono figli di papà che non hanno voglia di lavorare» ha detto Salvini, mentre schierati contro il cordone della polizia le persone in protesta intonavano cori ripetendo: “Vai a scuola, buffone”.
IL DISCORSO DAL PALCO
«Ho risparmiato due miliardi di euro bloccando gli sbarchi. Ne sono arrivati solo 4.000 – ha affermato Matteo Salvini al microfono – da inizio gennaio. Soldi che verranno spesi per assumere 8.000 poliziotti, carabinieri e Vigili del Fuoco. Così avrete meno clandestini a Soverato a rompere le p…. in strada. Il business dei centri di accoglienza come quello di Isola Capo Rizzuto lo vogliono quelli lì che gridano con la bandiera della pace. Sono orgoglioso di aver fermato i profughi, sei centri sociali li vogliono li ospitassero loro. Qui in Calabria non avete strade e ospedali. Ho visto una signora arrivare a Milano in aereo per fare la chemioterapia. Chi fischia non ha di certo malati in lista d’attesa. Dove erano questi qua che gridano quando c’era la sinistra al Governo, quando i politici di sinistra rubavano i soldi dei calabresi? Anche in Calabria pagate le tasse e dovete avere gli stessi diritti degli altri italiani. Le case popolari prima ai calabresi e poi al resto del mondo, così come i posti di lavoro. Perché con 5 milioni di italiani poveri e una Calabria dove un ragazzo su due è disoccupato io il lavoro lo do prima a loro. Prometto – ha annunciato il Ministro dell’Interno – che innalzerò le pensioni per i disabili e porterò l’IVA al 15%».
IL BLACKOUT E I SELFIE
All’improvviso l’audio si è interrotto. Matteo Salvini per 7 minuti è rimasto sul palco senza parlare, alzando le spalle e sbeffeggiando con delle smorfie i cori dei contestatori. Durante il comizio infatti pare che una persona sia riuscita ad avvicinarsi all’impianto, spegnerlo premendo il tasto stop e lanciando lontano le chiavi del generatore. Un cosentino, sospettato di essere il responsabile del malfunzionamento del sistema, è stato immediatamente bloccato con violenza da tre uomini dello staff che lo hanno strattonato e battuto con la schiena sul gradino di una camionetta. A prenderlo in consegna sono stati poi i carabinieri della stazione di Soverato che lo hanno identificato e rilasciato dopo meno di un’ora. L’uomo ha riportato alcune escoriazioni al dorso, tornando a casa con un cellulare rotto dall’operatore a cui lo aveva consegnato e senza portafogli, smarrito mentre veniva tradotto in caserma. Nel frattempo il Ministro dell’Interno per oltre due ore dalla fine del comizio si è offerto ai suoi fan per fare dei selfie. Non è mancata la gaffe sui social network con un twitter in cui con una foto ha immortalato il pubblico di Soverato affermando di essere in provincia di Cosenza.
L'articolo Salvini: ”Prima gli italiani”. La polizia carica, la piazza urla: ”Scemo”. Fermato cosentino (VIDEO) è stato pubblicato da QuiCosenza.it.