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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Ex Hotel La Fenice, in Sila 88 migranti ospitati ‘in famiglia’ al freddo

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SPEZZANO SILA (CS) – Sono circa 100 le persone ospitate nell’ex Hotel La Fenice di Spezzano Sila. Lamentano di soffrire il freddo e di non avere né elettricità né riscaldamenti, se non per un paio di ore al giorno. L’acqua scorre nei rubinetti a singhiozzo, quando non gela nelle tubature. Su 88 ospiti, solo una decina hanno le scarpe. Gli altri sono in ciabatte e vestiti poco adatti alla stagione invernale. Alcuni affermano di avere la stessa tuta dall’arrivo a Lampedusa o dal trasferimento al centro di accoglienza di Crotone. Dichiarano di non seguire corsi di italiano, di vivere in stanze affollate e di attendere risposte sui documenti da mesi, circostanza che impedisce loro di lavorare.

La versione dei gestori

Rosanna Lauro e Pierluigi Frugiele, la coppia che gestisce il Centro di Accoglienza Straordinaria attraverso l’Alprex, smentisce. Dicono di aver dato tutto ciò di cui necessitano ai migranti; sarebbero loro a preferire stare in infradito e senza giubbotto perché «sono abituati così». Lauro è la sorella del defunto costruttore Eugenio. La moglie di quest’ultimo, Flavia Loredana Pace, risulta amministratore unico della Eugan srl, azienda con capitale sociale da 3 milioni e mezzo di euro che prima di fallire era titolare dell’Hotel La Fenice. Ma c’è di più. Eugenio e Rosanna sono i cugini del marito di Cinzia Falcone, presidente di Animed l’associazione che aveva allestito il centro di accoglienza chiuso nel 2016 dalla Prefettura perché ritenuto inagibile e pericoloso, mentre i migranti venivano ospitati in condizioni di gravi carenze igienico sanitarie.

Alprex fuori dall’accoglienza

Nelle scorse settimane all’esito della gara d’appalto per l’affidamento dei servizi di gestione di centri collettivi con capacità recettiva da 50 posti, ubicati nella provincia di Cosenza, la Stazione Unica Appaltante della Provincia ha escluso dal circuito dell’accoglienza l’Alprex. Dal suo canto, la Prefettura che ha affidato ad Alprex la struttura durante l’emergenza sbarchi dell’estate 2023, assicura di aver provveduto a vigilare sull’istallazione delle pompe di calore, sul funzionamento dell’impianto elettrico e sulla suddivisione delle volumetrie dell’immobile ha disposto immediati controlli.

Il volume d’affari

Intanto l’Alprex continuerà a incassare i fondi stanziati per ospitare gli 88 migranti nell’ex Hotel La Fenice. Si tratta, arrotondando per difetto, di circa 2mila euro al giorno: 60mila euro al mese. Per offrire gli stessi “servizi” nel 2017 Falcone aveva ricevuto 1 milione e 100mila euro. Soldi che di fatto non hanno né contribuito a creare posti di lavoro sul territorio, né a dare ristoro ai migranti. Finanziamenti che ci si chiede se anche i suoi “cugini” stiano investendo con gli stessi criteri usati dall’Animed prima che venisse formalmente allontanata dalla gestione della struttura.

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