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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Marocchino arrestato per terrorismo a Cosenza: “Volevo andare a pregare nella moschea blu”

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Intercettata la telefonata ad uno dei presunti conoscenti dell’uomo che sparò al treno Amsterdam – Parigi.

 

COSENZA – Hamil Mehdi venticinquenne di nazionalità marocchina è stato arrestato a Luzzi in quanto ritenuto simpatizzante del movimento militare ISIS. Si tratta di uno dei primi casi in Italia in cui viene applicata la nuova norma volta a contrastare il terrorismo internazionale varata lo scorso Aprile. La legge prevede che soggetti non direttamente legati a gruppi terroristici, ma coinvolti in presunti iter di autoaddestramento possano essere perseguiti al fine di prevenire ipotetici attentati. Accuse che hanno colpito il giovane ambulante di tappeti che dall’età di dodici anni vive a Luzzi con la famiglia. Il ragazzo dopo essere partito lo scorso Luglio alla volta della Tuchia sarebbe stato fermato dalle autorità turche e rimpatriato. Con un biglietto di sola andata Hamil Medhi aveva raggiunto Istanbul, ma era stato respinto per ‘motivi di sicurezza’ non meglio specificati.

 

Un viaggio di cui pare non avesse dato alcuna notizia ai familiari i quali lo attendevano a casa per la cena. Al suo arrivo a Roma, bloccato all’aeroporto di Fiumicino dalle forze dell’ordine, fu trovato in possesso di uno zaino in cui tra i vestiti erano presenti: un pantalone tipo militare, un tappeto per pregare, 800 euro in contanti e un libro dei Fratelli Musulmani. Indizi che hanno portato gli inquirenti ad approfondire per mesi le abitudini dell’ambulante di Luzzi ai quali furono in quella stessa occasione sequestrati due cellulari, un pc e dei fogli scritti a mano. Nonostante il ragazzo abbia più volte spiegato agli inquirenti di essere andato in Turchia per visitare e pregare nella famosa Moschea Blu di Istanbul le autorità ipotizzano che Hamil fosse diretto in Siria per combattere tra le fila dell’ISIS.

 

“Una volta raggiunta la sua meta – ha affermato Bormbardienti – sarebbe stato uno di quei soggetti che poi scompaiano nel nulla”. Dalle indagini pare sia emersa negli ultimi periodi una tendenza alla radicalizzazione degli atteggiamenti del ragazzo. Il Questore Liguori ha sottolineato come di recente il giovane fosse solito “vestire con una tunica, litigare con i genitori per alcune questioni legate all’islam, non tollerava neanche che il fratello parlasse con la fidanzata al telefono in sua presenza e evitava di andare al mare per non vedere donne in costume“. Comportamenti che sarebbero stati ritenuti rischiosi a causa dell’attenzione posta dal giovane nell’utilizzare stratagemmi che consentissero di non essere intercettato (o acquisire virus) nel navigare sul web o parlare al telefono.

 

Dai tabulati estratti nel corso delle indagini pare vi siano alcune telefonate anomale. Si tratta di comunicazioni intercorse con una persona che, secondo gli inquirenti, si sarebbe celata sotto un nome di fantasia. Questo soggetto sarebbe stato contattato anche da Ayoub El Kahzzani il ventiseienne arrestato sul treno Amsterdam – Parigi mentre stava ricaricando un mitra nella toilette dopo aver sparato alcuni colpi. Tra i filmati scaricati da Hamil contenuti che come espresso dagli inquirenti “rimandano a forme di addestramento e combattimento tra soggetti incappucciati, tutti contrassegnati dall’inconfondibile marchio dell’Isis. Documenti di propaganda dello Stato Islamico, con una particolare attenzione ai passaggi di esaltazione degli attentatori suicidi, alle istruzioni per l’uso delle armi, esplosivi, e alle tecniche di combattimento e difesa personale”.

 

La rigorosa applicazione delle leggi coraniche che il ragazzo avrebbe intrapreso negli ultimi tempi pare lo avesse allontanato dalla comunità marocchina locale. Di recente Hamil voleva partire per il Belgio, ma  poi pare sia stato impossibilitato e costretto a desistere a causa di questioni familiari. La cooperazione internazionale tra forze dell’ordine deputate alla lotta al terrorismo e all’identificazione dei cosiddetti ‘foreign fihters’ secondo Claudio Galzerano del Ucigos di Roma ha avuto “in questo caso un successo esemplare con l’operazione della Questura di Cosenza da usare come standard da applicare”. Sul caso è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha sollecitato alla “collaborazione anche con le comunità islamiche perché ogni focolaio estremista sia individuato e disinnescato”. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di via Popilia in attesa di giudizio.

 

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