La mozione di sfiducia, con le diciassette firme per destituire il sindaco di Cosenza, non è stata presentata.
COSENZA – Nessun colpo di mano ieri in Consiglio Comunale. La ventilata mozione di sfiducia, con le diciassette firme volte a destituire l’incarico del primo cittadino di Cosenza, non è stata presentata. Anzi. Dai banchi del consiglio comunale svoltosi ieri nel Palazzo della Provincia Nucci ha affermato che si tratta di una mozione ‘fantasma’. Un’invezione, solo pettegolezzi e maldicenze secondo il consigliere di Buongiorno Cosenza che però dalle colonne di Gazzetta del Sud ha ritrattato la propria versione affermando ‘Noi siamo pronti, ma vogliamo prima vedere le carte del Pd’. Insomma sembrerebbe che gli ‘inciuci’ della minoranza non abbiano ancora portato all’accordo necessario per iscenare il golpe e far cadere Mario Occhiuto. Nel frattempo l’assise ieri si è occupata di due questioni all’ordine del giorno, Unical e Santa Teresa, rinviando al prossimo incontro le discussioni su Rom, baratto amministrativo e la querelle sull’appalto delle luminarie.
Per circa due ore si è parlato del trasferimento di un corso di laurea o dipartimento dell’Università della Calabria nel centro storico. Nonostante la città di Cosenza non sia in grado di gestire le presenze degli studenti del conservatorio Stanislao Giacomantonio a Porta Piana si chiede l’istituzione di un polo universitario. A nulla è valso il fallimento dell’iniziativa che vide assegnare uno stabile all’Unical nel cuore di Cosenza Vecchia e dopo diverse vicissitudini convertirlo in una palazzina con alloggi popolari. Maggioranza ed opposizione, sarà per effetto della campagna elettorale, vogliono l’università a Cosenza. Nello specifico, il DAMS e possibilmente nei pressi di corso Telesio. In un turbinio di campanilismo si è anche ricordata la lotta tra Mancini e Principe per la costruzione dell’Unical. Una battaglia vinta dalla comunità d’Oltrecampagnano che poté così godere di un boom economico inaudito. Votato all’unanimità il documento che istituisce di un gruppo di studi per rendere operativa l’istituzione di un polo universitario a Cosenza in attesa di un protocollo d’intesa con l’Unical.
L’Università della Calabria dal suo canto non ha mai mostrato alcun interesse nel trasferimento di dipartimenti nella città dei bruzi. Ogni proposta infatti, come quella dell’affidamento dell’ex Canossiane, pare sia sempre stata puntualmente rifiutata. Il più lucido in merito è stato proprio il sindaco Mario Occhiuto che ha sottolineato la difficoltà di spostare corsi di laurea da un campus che gode di tutti i servizi. Tra Cosenza Vecchia ed Arcavacata “non abbiamo collegamenti veloci, – ha fatto notare il sindaco – per docenti e studenti sarebbe difficoltoso spostarsi da un polo all’altro. Lo dovrebbe fare in auto, creando traffico ed inquinamento. Cosenza Vecchia ha già problemi di accessibilità perchè i vicoli non sono adatti ad accogliere il traffico delle automobili. Sottoscrivere questo documento è da ipocriti, l’università non verrà mai in città. L’unica cosa a cui si può pensare è una facoltà di Medicina nel nuovo ospedale, ma non a Vaglio Lise dove ho appurato che non vi sono neanche terreni adatti ad ospitare un nosocomio”.
Il dibattito si è poi spostato sulla movida a Santa Teresa. L’opposizione, in particolare Nucci e Ambrogio, ha accusato il sindaco di non tutelare la salute dei cittadini ingenerando sospetti di favoritismi nei confronti degli esercenti. Occhiuto a loro parere avrebbe dovuto emettere un’ordinanza urgente e contingibile per far chiudere i locali a determinati orari, evitare parcheggi selvaggi e schiamazzi. Una mancanza che secondo la minoranza potrebbe far scaturire l’intervento dell’autorità giudiziaria per omissione di atti d’ufficio. La conflittualità tra residenti ed esercenti in realtà, secondo il consigliere Commodaro del gruppo Mario Occhiuto sindaco, non sarebbe così accesa come la si descrive in aula. “Alcune persone del quartiere – ha affermato – lamentano episodi in cui vengono disturbati dalla musica, altri hanno rapporti cordiali con i ragazzi. Si tratta di giovani imprenditori che hanno deciso di investire nella propria città creando una ricchezza che non va dispersa. Bisogna solo trovare un accordo”.
“Non è vero che non sono state fatte multe, – si è difeso il sindaco Mario Occhiuto – non è vero che non abbiamo fatto nulla. Chi ha superato i decibel consentiti dalla legge è stato raggiunto dalle forze dell’ordine e denunciato. Siamo entrati nella discussione cercando di mediare e armonizzare le posizioni di commercianti e residenti. Abbiamo anche messo una pattuglia della municipale per monitorare la situazione. Se il problema persiste interverremo con nuove ordinanze che però non devono ledere il diritto al libero mercato. Non escludo che nell’area si possano attivare in determinati orari i varchi elettronici con l’istituzione di una Zona a Traffico Limitato“. Al termine dell’assise è stata verbalizzata la richiesta dell’apertura di una commissione speciale sui debiti fuori bilancio.