Alla sbarra lo stampatore De Rose indagato per la mancata uscita in edicola del numero del quotidiano L’Ora della Calabria che parlava di un’inchiesta a carico del figlio di Antonio Gentile.
COSENZA – Stenta ad entrare nel vivo il processo a carico dello stampatore Umberto De Rose. A due anni di distanza dai fatti denunciati e dopo un anno e mezzo di rinvii oggi si è tenuta la prima udienza nel corso della quale sono solo state presentate le richieste delle parti civili. L’unico imputato è accusato di violenza privata per aver, secondo l’accusa, simulato un guasto alle rotative non consentendo l’uscita in edicola del numero del quotidiano L’Ora della Calabria in cui veniva data notizia dell’inchiesta a carico del figlio del sottosegretario al ministero delle Infrastrutture Antonio Gentile. I legali dello stampatore hanno chiesto l’annullamento della citazione in giudizio di De Rose in quanto, a loro dire, non sarebbe stata notificata in tempo all’imputato.
Un ritardo scaturito probabilmente anche dal rifiuto dei carabinieri di Rende a consegnare l’atto allo stampatore in veste di pubblici ufficiali. La richiesta è stata rigettata dal giudice Gallo che ha quindi proceduto nell’iter del dibattimento. Nel corso dell’udienza l’ex direttore della testata Luciano Regolo ha chiesto di costituirsi parte civile. Fu infatti lo stesso Regolo ad essere contattato dallo stampatore la notte del 18 Febbraio 2014 che lo sollecitò a ‘rivedere’ i contenuti del quotidiano al fine di non infastidire ”il cinghiale” che quando ”viene ferito ammazza tutti”.
Anche l’ex presidente della commissione speciale di vigilanza Aurelio Chizzoniti ha richiesto di costituirsi parte civile. Un atto presentato in triplice veste: quella di presidente della commissione, di abbonato al quotidiano e di semplice cittadino che reclama il diritto all’informazione. Chizzoniti nei mesi scorsi aveva presentato un esposto in Procura per denunciare i carabinieri di Rende di omissione in atti d’ufficio in merito alla mancata notifica della citazione in giudizio di Umberto De Rose. Il processo è stato aggiornato al prossimo 1 Aprile quando il giudice deciderà se accogliere le istanze di Chizzoniti e Regolo e dare il via al dibattimento.
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