Convalidato l’arresto di Ciccio Ianni dopo l’autopsia effettuata sul corpo di Liparoti.
COSENZA – La morte di Pierpaolo Liparoti potrebbe essere legata ad overdose. Per averne certezza bisognerà però attendere la relazione redatta dal medico legale Cavalcanti che martedì sera ha eseguito l’autopsia sulla salma del trentottenne. Liparoti nella serata di domenica si trovava in un appartamento di Roges di Rende. Era andato a trovare un amico, ma al momento non è dato sapere se abbia consumato insieme a lui l’eroina che aveva acquistato. Quello che è stato accertato, dalle analisi condotte sul corpo di Liparoti, è che il ragazzo che prestava servizio nei mezzi di soccorso dell’Annunziata, ha assunto lo stupefacente prima di morire. Insieme all’amico, dopo essere entrato in casa, si mette a riposare in una stanza. E’ la madre del ragazzo che vive con lui in casa ad accorgersi del decesso di Pierpaolo. Aperta la porta della stanza in cui i due si erano appartati vede il trentottenne esanime riverso a terra, cianotico con la bava alla bocca. Allertato immediatamente il 118 per il ragazzo non c’è nulla da fare, i sanitari non hanno infatti potuto far altro se non constatare l’avvenuto decesso.
I carabinieri di Rende hanno quindi avviato le indagini per risalire all’identità di chi gli ha procurato la ‘rrobba’ che verosimilmente lo ha portato alla morte. Gli accertamenti hanno indotto i militari ad eseguire un’accurata perquisizione a casa di un pregiudicato cosentino nella zona dello Stadio. Nell’abitazione del trentanovenne cosentino, Francesco Ianni, sono stati rinvenuti otto involucri contenenti eroina per 4,6 grammi e un bilancino di precisione. Nell’automobile inoltre sono state rinvenute tre confezioni di metadone cloridrato da 5 milligrammi. E’ stato lo stesso Ianni ad ammettere di aver venduto lo stupefacente a Liparoti. Circostanza certificata dai laboratori che hanno verificato che l’eroina presente nel sangue di Liparoti è identica a quella ritrovata in casa di Ianni. Il gip Giusy Ferrucci dopo l’interrogatorio di ieri pomeriggio ha disposto la convalida dell’arresto del presunto pusher. Espletate le formalità di rito l’uomo è stato tradotto agli arresti domiciliari e dovrà rispondere delle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di morte come conseguenza di altro reato.
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