I manifestanti chiedono dove siano finiti i 155 milioni di euro destinati a finanziare alloggi popolari.
COSENZA – Circa quaranta persone stamattina a Cosenza hanno tentato di occupare simbolicamente un ufficio della Regione Calabria all’interno del Palazzo della Prefettura in piazza XI Settembre. Dura la reazione della Questura di Cosenza che è intervenuta sul posto allontanando con violenza gli attivisti del comitato Prendocasa che erano riusciti a salire sul tetto e appendere uno striscione. Tra i manifestanti anche donne, bambini ed un anziano che è stato accompagnato in Pronto Soccorso dopo essere stato colpito da un agente. Alla base della protesta l’emergenza abitativa che continua ad estendersi a macchia d’olio nella città di Cosenza su cui gravano 1.400 sfratti esecutivi.
Famiglie costrette, da un giorno all’altro, a vivere in strada non disponendo di liquidità necessarie a sostenere i costi per fittare un’abitazione. Eppure i finanziamenti per gli alloggi popolari ci sono, ma non si sa dove. Si tratta dei 155 milioni di fondi ex Gescal dati alla Regione Calabria nel 2008 per intervenire sull’emergenza abitativa. Da allora però non sono mai stati utilizzati e il comitato Prendocasa stamattina intendeva capire le ragioni di questa inerzia. Intorno alle 11.00 entrati negli uffici della Regione Calabria preposti a gestire le politiche abitative sul territorio sono stati accolti dai dipendenti che li hanno messi in contatto con la dirigente del settore Giannone.
“Sono venuti pacificamente – ha spiegato uno degli impiegati – però poi non volevano più andarsene. Noi non abbiamo chiamato la polizia”. “Ci hanno trattato come delinquenti – tuona una signora che ha partecipato alla protesta – noi chiediamo solo perchè non vengano rispettati i nostri diritti e dove sono i nostri soldi. La Questura invece ha voluto farci capire che comandano loro. Ci hanno strappato gli striscioni e non hanno permesso alla ragazza di parlare in pubblico e spiegare le nostre ragioni. E’ vergognoso”.
Amarezza e sconforto invece nelle parole del pensionato e aggredito e trasportato in Pronto Soccorso. “Credono di essere i più forti – tuona il settantenne – solo perchè hanno una divisa. Mi hanno sbattuto ad un muro colpendomi alle spalle. Ho avuto un mancamento e mi hanno portato in ospedale. Meno male che hanno colpito me perché altrimenti avrebbero preso in pieno la bambina che mi era davanti e l’avrebbero fatta cadere giù”. Le forze dell’ordine infatti pare abbiano in pochi minuti allontanato con determinazione i manifestanti sedando la protesta con spintoni e, come affermato dagli attivisti, ripetute minacce.
“Volevamo solo che l’assessore regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno partecipasse al tavolo istituzionale sull’emergenza abitativa che abbiamo chiesto ormai da un anno. La Regione – denuncia un attivista del Comitato Prendocasa – su questo tema latita. E per tutta risposta la Digos ci ha sgomberato con aggressività senza alcuna possibilità di dialogo. Un atteggiamento repressivo che non vedevamo da tempo. Ci rendiamo conto che nel momento in cui si chiedono diritti in città la risposta è placare il dissenso. Era un’azione simbolica e l’hanno trasformata in violenza. Ne prendiamo atto e andiamo avanti senza lasciarci intimidire”.
L'articolo Protesta sul tetto della Prefettura: polizia sgombera, 70enne finisce in ospedale sembra essere il primo su QuiCosenza.it.