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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Presunte estorsioni a Cosenza, spuntano centosessantamila euro ‘fuori bacinella’

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estorsioni cosenza

Un imprenditore testimonia: “ho regalato forniture perché mi garantivano sicurezza”.

 

COSENZA – Quarantasette persone alla sbarra. Trentatré già giudicate con rito abbreviato, due assolte e dodici ancora sotto processo. Procede a ritmo serrato il dibattimento di Nuova Famiglia, l’inchiesta che ha portato a far luce sul business della ‘protezione’ tra le fila del clan Rango-Abbruzzese. Un sodalizio nato dalla fusione tra la criminalità organizzata cosentina e il gruppo degli ‘Zingari’ che si è spinto in terreni fino a pochi anni fa di esclusivo appannaggio degli ‘Italiani’. In aula oggi sono emersi nuovi dettagli sulle presunte richieste estorsive di cui sono accusati (e di cui dovranno rispondere insieme ai reati di associazione a delinquere, detenzione illegale di armi e spaccio di sostanze stupefacenti), a vario titolo, i dodici imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario.  Si tratta di Franco Bruzzese, Daniele La Manna, Stefano Carolei, Gianluca Cinelli, Sharon Intrieri, Jenny Intrieri, Gianluca Marsico, Giovanni Fiore, Anna Abbruzzese, Francesco Vulcano e i gemelli Antonio e Alessio Chianello.

 

I due nomi che stamane hanno più volte echeggiato tra le mura del Tribunale di Cosenza inanzi al presidente del collegio giudicante Enrico Di Dedda sono quelli di Francesco Vulcano, Antonio ‘Tonino’ Intrieri e il suo genero (marito di Jenny Intrieri) Danilo Bevilacqua. Tra le intercettazioni captate e i racconti forniti dai teste è stato sviscerato in buona parte quanto accaduto al titolare di un’azienda nel Comune di Castrolibero. L’uomo pare sia stato più volte contattato da Intrieri che pretendeva il pagamento di attrezzature che diceva di avergli venduto. Il denaro però era già stato versato dall’imprenditore. Recapitato attraverso l’intercessione del padre a Simone Santoro il quale vantava ottimi rapporti con Adolfo Foggetti che in uno degli ‘appuntamenti da brivido’, in cui l’imprenditore veniva puntualmente pestato o minacciato di morte, era apparso insieme a Maurizio Rango e Daniele Lamanna per ottenere il saldo del famigerato debito. Centosessantamila euro che spinsero lo stesso Intrieri con Bevilacqua ad intimorire l’uomo anche in pieno centro città di fronte ad un noto bar.

 

Soldi che, secondo il collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti, dovevano essere destinati ad una spartizione ‘occulta’. Da quanto dichiarato dal pentito infatti qualora l’estorsione fosse andata a buon fine i proventi non sarebbero stati versati nella ‘bacinella’, la cassa comune dei clan, ma divisi tra chi ne era riuscito ad ottenere la liquidazione. Di Francesco Vulcano oggi si è discusso in merito alle presunte richieste estorsive perpetrate ai danni di una discoteca che ha in pochissimo tempo abbassato le saracinesche in via definitiva. L’ex socio del locale, che possiede un’altra attività commerciale, inanzi ai giudici ha più volte ribadito di non aver ricevuto minacce da Vulcano. L’imprenditore a suo dire avrebbe regalato a quest’ultimo delle forniture di materiali perché “mi aiutava a garantire la sicurezza della mia azienda”. La linea che separa sicurezza e ‘protezione’ però, alle latitudini bruzie, è piuttosto sottile. Nonostante ciò l’uomo ha chiarito che vi era una società di amici di Vulcano a cui era stata affidata la vigilanza dei locali. Un escamotage che pare fosse servito ad allontanare anche le ‘attenzioni’ del temuto Banana, Antonio Abbruzzese, grazie all”amicizia’ con Vulcano. Con buona pace di presunti estorti e presunti estorsori.

IMPUTATI E CONDANNE NUOVA FAMIGLIA (RITO ABBREVIATO)

Maurizio Rango, ergastolo

Ettore Sottile, 16 anni di detenzione

Luciano Impieri, 7 anni di detenzione

Adolfo Foggetti, 6 anni di detenzione

Mario Perri, 5 anni di detenzione

Andrea Greco, 5 anni di detenzione

Antonio Abbruzzese, 16 anni di detenzione

Celestino Bevilacqua, 12 anni di detenzione

Rocco Bevilacqua, 12 anni di detenzione

Domenico Cafiero, 5 anni di detenzione

Francesco Ciancio, 10 anni di detenzione

Gennaro Presta, 12 anni di detenzione

Attilio Chianello, 10 anni di detenzione

Antonio Imbroinise, 10 anni di detenzione

Danilo Bevilacqua, 10 anni di detenzione

Domenico Mignolo, 14 anni di detenzione

Giuseppe Esposito, 5 anni di detenzione

Giuseppe Montemurro, 2 anni e sei mesi di detenzione

Luca Maddalena, 10 anni di detenzione

Giuseppe Curioso, 8 anni di detenzione

Alfonso Raimondo, 8 anni di detenzione

Fabio Calabria, 8 anni di detenzione

Gianluca Arlia, 8 anni di detenzione

Giovanni Iannuzzi, 6 anni di detenzione

Antonio Intrieri, 14 anni di detenzione

Leonardo Bevilacqua, 5 anni di detenzione

Cosimo Bevilacqua, 5 anni di detenzione

Francesco Vivacqua, 8 anni di detenzione

Alberto Ruffolo, 8 anni di detenzione

Gianluca Barone, 8 anni di detenzione

Simone Santoro, 4 anni e sei mesi di detenzione

Antonio Abbruzzese (classe 1970), 2 anni e ott0 mesi di detenzione

Francesca Abbruzzese, 2 anni e otto mesi di detenzione

Roberto Pastore, assolto

Mario Mignolo, assolto

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