
Fondamenta immerse nell’acqua stagnante mentre proliferano animali ed esalazioni maleodoranti. Disagi tra le palazzine popolari prive di manutenzione, residenti chiedono disinfestazione.
RENDE (CS) – Tra le palazzine popolari del Villaggio Europa l’estate è diventata un incubo. I residenti chiedono la disinfestazione del quartiere al lato del municipio e della cattedrale San Carlo Borromeo, ma l’Asp di Cosenza pare non abbia fondi per intervenire. Il Comune di Rende dal suo canto informa che si sta adoperando per finanziare l’intervento di una ditta privata, però ad oggi ancora l’iter non è stato portato a termine. Nel frattempo chi vive il quartiere è terrorizzato da serpenti che vagano tra le aiuole e i porticati. “Ho paura anche ad andare in bagno, – afferma una signora – chi mi assicura che non salgano anche attraverso la rete fognaria. Li vediamo camminare sulle siepi, sbucare dalla centralina elettrica o passeggiare davanti ai portoni. L’altra volta ce ne erano due attorcigliati, quindi credo continuino a riprodursi. Prima di uscire di casa dobbiamo affacciarci dalla finestra e vedere se ci sono serpenti o topi. Ce ne sono un paio lunghi più di un metro e mezzo. Come facciamo a mandare i bambini in cortile? Se non li morde una vipera, magari si ammalano perché si trovano a giocare tra gli escrementi dei topi”.
A ciò si aggiungono blatte e zanzare che assediano le palazzine ad ogni ora. E il problema della manutenzione. Per tagliare l’erba i condomini dicono di aver dovuto fare i salti mortali. La responsabilità rimbalzava dal Comune all’Aterp finché poi non sono arrivate, dopo ripetuti solleciti, le squadre della Rende Servizi e hanno ripulito i giardini. I tombini sembrerebbe che non siano mai stati puliti dal 1991 e il pozzo è inutilizzabile. Ciò che preoccupa maggiormente però sono le fondamenta dei palazzi. Inaugurati nei primi anni Novanta sono invasi dall’acqua. Per capire da dove venisse l’odore acre e nauseabondo che invade le case (c’è chi ha dovuto tappare finanche le prese elettriche per fermare la fuoriuscita di miasmi) è stato creato un buco per guardare cosa c’è sotto al palazzo: uno stagno. Un laghetto in putrefazione da cui, secondo la maggior parte dei residenti, provengono le zanzare, gli scarafaggi, i serpenti, i topi, i gechi, le formiche e i cattivi odori. Ad intervenire dovrebbe essere l’Aterp che però non ha nessuna intenzione di lavorare sulle palazzine giustificandosi con il fatto che vi siano diversi inquilini morosi. L’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica proprietaria degli stabili, si rifiuta di eseguire i lavori e chi abita nelle palazzine da anni si chiede come sia stato possibile collaudare e rendere agibile un palazzo costruito su un acquitrino.
Intanto chi ne ha la possibilità provvede autonomamente a mettere in sicurezza i balconi pericolanti rimuovendo i calcinacci. “Costa 0ttocento euro – spiega un signore – chi vive con figli e nipoti a carico e pensioni di poco più di cinquecento euro non può spenderli. Non è giusto. Parliamo di case popolari finanziate con soldi pubblici. Denaro che vorremmo sapere dove sia finito visto che ancora sui giornali leggiamo che i 155 milioni di euro di fondi Gescal destinati all’edilizia popolare non si sa come siano stati spesi e se siano stati spesi. Sono i soldi di tutti noi italiani. Andrebbero recuperati e investiti per tutelare l’incolumità dei cittadini prima che ci scappi il morto. Invece viviamo invasi dagli animali, respirando le esalazioni delle fondamenta in decomposizione, scansando i calcinacci che ci piovono sulla testa e sperando che il palazzo non crolli. E’ assurdo”. Sotto il sole cocente solo la statua di San Francesco un tempo luogo di culto e di aggregazione resiste al degrado, con il santo che fissa le panchine rotte, i fiori appassiti, le blatte e i serpenti vaganti. Attende anche lui di tornare al periodo in cui il Villaggio Europa era il quartiere popolare più bello e curato dell’intera area urbana.




















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