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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Lavora per la Regione Calabria e si ammala, invalida sarà risarcita

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Costretta a lavorare al freddo per anni la donna è stata ritenuta affetta da due patologie collegabili alle proprie mansioni

 

COSENZA – Vedova settantaduenne invalida a causa del proprio lavoro. Madre di quattro figli, la donna dal 1982 al 2009, ha svolto la mansione di addetta alla lavanderia di istituti di istruzione alberghiera. Ha lavorato tra le strutture di Camigliatello Silano e San Giovanni in Fiore finché dopo essersi ammalata, a distanza di anni, ha chiesto il prepensionamento. L’ambiente in cui ogni giorno trascorreva diverse ore era invivibile: caratterizzato da freddo, umidità, muffa, sporcizia e tossicità dovuta ai prodotti chimici usati. Dopo aver denunciato le condizioni in cui è stata costretta a lavorare per decenni è stata risarcita dall’INAIL con una somma irrisoria: 900 euro.

 

Il suo datore di lavoro, la Regione Calabria, non ha però riconosciuto il nesso causale tra le patologie sofferte e l’attività svolta attestato dalla relazione medico legale depositata presso la sezione Lavoro del Tribunale di Cosenza. Eppure lo stesso Tribunale nel procedimento contro l’INAIL, basandosi sulla perizia medico legale aveva già dichiarato che “l’infermità di cui è portatrice la ricorrente è dipendente da causa di servizio”. La signora nonostante non abbia mai fumato risulta infatti affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva con insufficienza respiratoria e rinite vasomotoria dal 1998. La Regione Calabria è stata così condannata ieri dal giudice Vincenzo Lo Feudo a corrispondere alla ricorrente il risarcimento del danno biologico pari a 6.800 euro oltre agli interessi legali maturati dal 1998, le spese sostenute per le consulenze medico legali e 2.000 euro di spese di lite.

 

Per il medico legale, cui perizia è stata riconosciuta attendibile dal giudice, le patologie sono da collegare al “tempo trascorso dalla lavoratrice in ambienti non completamente rispondenti agli standard richiesti dalla normativa in tema di salute e salubrità dei luoghi di lavoro e di salvaguardia della salute del lavoratore. Tutte le articolazioni esaminabili sono dolenti alla digitopressione, ciò lascia ipotizzare un futuro aggravamento dei sintomi”. I legali difensori della signora, gli avvocati Pasquale Gallo e Alfonso Cassiano dello studio Studio Legale Internazionale di Rende hanno quindi ottenuto il risarcimento dei danni arrecati dalla Regione Calabria alla lavoratrice ormai invalida.

 

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