La vittima è attualmente ricoverata nel Reparto di Rianimazione dell’Annunziata in coma farmacologico.
COSENZA – Alberto Novello e Mattia De Rose tornano in libertà. I due, rispettivamente di 23 e 21 anni, erano stati fermati in quanto sospettati di essere gli autori dell’aggressione a colpi di arma da fuoco avvenuta nel bagno di un discopub del nuovo lungomare di Diamante. Ieri il gip di Cosenza, ha rigettato le richieste della Procure di Paola e Cosenza di convalidare il fermo di indiziato di delitto per entrambi i detenuti che sono stati così scarcerati. Il fascicolo torna quindi nelle competenze del Tribunale di Paola che si occuperà di far approfondire le indagini sui due giovani che nei giorni scorsi si sono consegnati ai carabinieri. Il primo in ordine cronologico a bussare in caserma è stato De Rose. Dopo aver appreso dai genitori che mentre si trovava ospite da amici a Cosenza, i carabinieri avevano cercato di rintracciarlo recandosi a casa sua, aveva deciso di presentarsi spontaneamente alle forze dell’ordine.
Solo in un momento successivo Alberto Novello, noto per le vicende relative alle intimidazioni ai danni di sindaco, vicesindaco e assessore di Marano Marchesato per ottenere l’assunzione in Comune o al Metropolis (gestito dal vicesindaco) di cinque persone vicine al clan Rango – Abbruzzese, si è reso reperibile. Entrambi, alla presenza dei carabinieri non si sono espressi sulla vicenda. Nessuna dichiarazione, solo l’identificazione per procedere al fermo. Nel corso delle indagini sarebbe da subito emerso che i due avevano discusso animatamente all’interno del locale con Osso. Prima dello sparo che ha ferito alla gola il disoccupato trentatreenne di Buonvicino tra i tre ci sarebbe stata una lite fatta solo di parole e sguardi poco amichevoli. La vittima già nota per precedenti penali legati allo spaccio e alla detenzione di stupefacenti sarebbe successivamente stata notato mentre era nel bagno del locale con altre quattro persone.
Pare però che nessuna di queste somigliasse fisicamente ai due ragazzi posti in stato di fermo. Ma non è chiaro chi in quei minuti sia entrato ed uscito dai bagni. Un amico di Osso avrebbe poi riferito che dopo avergli chiesto perchè litigava con Novello e De Rose si era reso conto che quest’ultimo era già andato via dal locale. L’identikit della persona inseguita dopo lo sparo prima che scappasse via in auto poco si addice alla figura di De Rose in quanto si tratterebbe di un uomo magro, con gli occhiali (non si sa se da vista o da sole), alto circa un metro e settanta. Una descrizione più simile a Novello che non è comunque sufficiente per giustificare, secondo il gip, le accuse a suo carico. Solo la vittima potrebbe rivelare i nomi dei suoi aggressori. Attualmente ricoverata in stato di coma all’Annunziata, purtroppo per ora, non potrà rendere alcuna dichiarazione. Si continua perciò ad indagare sul movente che avrebbe portato al ferimento del 33enne. Gli inquirenti non escludono nessuna pista investigativa compresa quella di presunti dissapori legati allo spaccio di stupefacenti sul Tirreno cosentino.