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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Protesta metro rinviata a causa del maltempo, si rischia di ‘sprecare’ 97 milioni di euro

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Protesta metro rinviata a causa del maltempo, si rischia di ‘sprecare’ 97 milioni di euro

Pioggia torrenziale interrompe la manifestazione. La richiesta: “Bloccate questo assurdo progetto che renderà un inferno la vita dei cosentini e dei loro bilanci familiari”

 

COSENZA – Circa quaranta persone si sono ritrovate ieri pomeriggio alle 18:00 in piazza XI Settembre per manifestare contro il progetto della metrotramvia Cosenza – Unical. La pioggia torrenziale che si è abbattuta sulla città ha però impedito che i manifestanti potessero sensibilizzare la cittadinanza protestando e divulgando le assurdità di un appalto che, a detta del comitato No Metro, potrebbe essere annullato in qualsiasi momento senza dover pagare alcuna penale alle imprese aggiudicatarie. Il prossimo appuntamento in piazza che si sono date le associazioni del comitato (UNSIC Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori, Comitato Prendocasa, Usb, Potere al Popolo, Buongiorno Cosenza, Movimento 5 Stelle, NOI Rete Umana – Movimento di Opinione, Radio Ciroma, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Comitato Alberi Verdi, Comitato Piazza Piccola, Cosenza in Comune, Opposizione CGIL, FGC e Associazione Dossetti) per contestare le scelte di amministrazioni comunali e Regione Calabria è previsto, salvo imprevisti burocratici per il rilascio delle autorizzazioni, il prossimo 29 giugno.

 

“Questa metrotramvia – dichiara Enrico Turco del Comitato No Metro – si è distinta dall’inizio per le mezze verità propinate alla cittadinanza dalle amministrazioni comunali di Cosenza e Rende. Parliamo di trasporto pubblico locale, quindi dei tempi di vita dei cittadini. Con la modifica del progetto e l’istituzione del binario unico il sindaco Mario Occhiuto ha aumentato la durata del tragitto tra Cosenza e l’Unical. Su viale Parco dovrà viaggiare più lentamente perché vi sono le persone che passeggiano, in più agli incroci in cui il tram con il binario unico è costretto ad aspettare che passi quello che arriva in direzione opposta si perderà tantissimo tempo. Per poter sopperire a questa ‘bassa velocità’ le persone dovranno uscire un’ora prima di casa per raggiungere i luoghi di lavoro o di studio. Anche perché i soldi che arrivano dal Fondo nazionale per i Trasporti in Calabria serviranno a finanziare l’opera e ciò comporterà tagli e risparmi sui bus eseguiti riducendo i chilometri delle tratte servite in provincia. Il problema è quindi di tutti”.

 

“Noi come comitato Prendocasa Cosenza – afferma Giuseppe Bornino – da sempre siamo stati sensibili a tutte le istanze della città non solo alla lotta per la casa. Crediamo ci siano priorità che vadano tutelate, non si può pensare alla costruzione di un’inutile e dannosa metropolitana di superficie, al nuovo stadio, al Ponte di Calatrava se prima non si guarda ai bisogni primari della gente, al diritto alla salute, alla messa in sicurezza del centro storico, ai senzatetto, al reddito. La ‘pancia’ della città come ha ben reagito alla promozione in serie B del Cosenza Calcio dovrebbe fare altrettanto per tutelare quella che è un’arteria fondamentale dell’area urbana che sarà sventrata da questo progetto. Il Parco del Benessere all’interno del quale dovrebbe transitare questo tram è solo una copertura della messa in opera di un’opera dispendiosa che non ha un’utenza tale che ne giustifichi la realizzazione”.

 

I ‘SOLDI’ DELLA METROTRAMVIA COSENZA – UNICAL

“Le fonti di finanziamento dell’opera – spiega Matteo Olivieri che ha a lungo studiato l’impatto economico del progetto sull’area urbana – sono tre: un mutuo da 36 milioni di euro che è stato concesso a giugno di quest’anno dalla Banca Europea degli Investimenti, 15 milioni e 800mila euro che sarà il leasing finanziario del privato e 97 milioni di euro di fondi europei. Questi ultimi, secondo noi, potrebbero essere spesi in altre priorità o rimodulando l’asse 4 POR Calabria 2014/2020 (che comprende efficienza energetica e mobilità sostenibile) oppure investendo in altre opere alternative. E’ possibile farlo perché il progetto finché non verrà materialmente firmato il contratto d’appalto può essere fermato in qualsiasi momento in quanto non sono previste penali a carico della regione Calabria in quanto il bando prevede pagamenti per stato d’avanzamento dei lavori.

 

E’ stata fatta molta disinformazione ai danni dei cittadini dell’area urbana che sosterranno, negli anni a venire, le spese per far sopravvivere la metrotramvia. La Regione Calabria infatti può pagare solo fino al 70% dei costi di gestione della linea, il 30% ricadranno sui cosentini. Come? Lo leggiamo già dalle delibere del Consiglio comunale di Cosenza in cui si legge che quando la Zona a Traffico Limitato sarà a regime i residenti dovranno pagare per uso privato, 40 euro al mese per ogni auto, che equivale ad una spesa di circa 500 euro l’anno. Mille euro se una famiglia ha due auto. Un programma di disincentivazione all’utilizzo delle vetture che passa per l’estensione della ZTL, delle strisce blu, dei pedaggi e paradossalmente dall’aumento delle tariffe dei biglietti dei bus. Un voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini a cui però Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Rende e Comune di Cosenza, non hanno dato la possibilità di esprimersi. Anzi. Il sindaco Occhiuto, nonostante il sollecito da parte del Prefetto Tomao, continua ad ignorare la nostra petizione e quindi non rispettare neanche lo statuto comunale. E’ una questione di democrazia perché se si deve fare un’opera che implica delle perdite nei bilanci familiari dei residenti, è giusto che siano loro a scegliere attraverso un referendum”.

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