I Nuclei di Cure Primarie da via Popilia a Corigliano ‘abbassano le saracinesche’.
COSENZA – Vi lavorano 150 medici e 40 persone tra infermieri ed amministrativi. La loro istituzione era stata fortemente promossa da Gianfranco Scarpelli ex direttore generale dell’Asp di Cosenza vicino alla famiglia Gentile noto per le vicende giudiziarie che hanno portato alla sua sospensione. Attivati in via sperimentale costano all’Asp di Cosenza due milioni e mezzo di euro l’anno, circa 15mila euro al mese cadauno. I sei Nuclei di Cure Primarie istituiti nel 2012 fa pare abbiano ridotto gli accessi al Pronto Soccorso di Cosenza, solo nei primi dodici mesi di attività, di oltre 24mila pazienti. Il termine di scadenza della sperimentazione era stato fissato al 30 Settembre 2015. Gianfranco Filippelli allora al vertice dell’Asp di Cosenza prorogò l”agonia’ dei sei presidi sanitari che hanno preso in carico 150mila persone l’anno. Il progetto sperimentale si sarebbe dovuto concludere con il potenziamento dei servizi dei Nuclei di Cure Primarie aumentando le ore di apertura da dodici a ventiquattro. Ma era solo un’idea, nulla è stato predisposto per attuare tale trasformazione, quindi si ‘chiude bottega’.
Le sei strutture funzionali a smaltire i ‘codici bianchi’, le prestazioni per i pazienti cronici da ieri restano chiuse. Con i medici in protesta in attesa che l’attuale direttore dell’Asp di Cosenza trovi qualche soluzione per riaprire i cancelli degli ambulatori. Si tratta delle sedi di via Popilia, via Miceli, Quattromiglia (via Marconi), Paola (via Nazionale), Taverna di Montalto Uffugo (Corso Italia) e Corigliano (via Santoro). I sanitari si appellano ai cittadini affinché si uniscano loro per protestare sollecitando il rinnovo della convenzione. Intanto la Regione ha smesso di versare i fondi destinati alle strutture che ormai hanno terminato le liquidità necessarie per continuare ad operare. La mobilitazione in virtù dell’incontro che si sta tenendo in queste ore all’Asp di Cosenza è volto a chiedere al Prefetto di Cosenza, al governatore Mario Oliverio, al commissario per il piano di rientro dal debito sanitario Massimo Scura e al presidente dell’ordine dei medici di Cosenza di intervenire affinché il neodirettore dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro nominato a Gennaio intervenga al più presto. Intanto per manifestare il proprio dissenso medici e personale dei Nuclei di cure primarie hanno incrociato le braccia interrompendo l’erogazione delle prestazioni sanitarie.
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