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Channel: Maria Teresa Improta, Autore presso quicosenza
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Criminalità tra Cosenza e provincia, il Questore: ”Situazione stabile, preoccupa il ritorno dell’eroina”

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Criminalità tra Cosenza e provincia, il Questore: ”Situazione stabile, preoccupa il ritorno dell’eroina”

Giancarlo Conticchio stila un resoconto delle attività svolte a Cosenza tra narcotraffico, crimini informatici e reati di vario genere prima di ‘consegnare’ la città alla collega di Petilia Policastro

 

COSENZA – Il questore Giancarlo Conticchio tra pochi giorni lascerà la città di Cosenza. Chiamato alla direzione del servizio Affari generali della Scuola superiore di Polizia sarà sostituito da una donna: Giovanna Petrocca 58enne di Petilia Policastro. Il cambio ai vertici della Questura di Cosenza avverrà entro la fine del mese. E’ il secondo in meno di due anni. Giancarlo Conticchio infatti si era insediato nell’aprile del 2017 al posto di Luigi Liguori in carica dal 2014. Nel salutare i cosentini dopo la terza esperienza in Calabria il Questore intende lanciare un appello poco velato: “scrollatevi di dosso ogni tipo di omertà”. Più volte Giancarlo Conticchio dal suo arrivo a Cosenza ha ribadito la sua filosofia: “Il mio obiettivo è di difendere i più deboli. Sono un funzionario dello Stato che preferisce investire sulla prevenzione per evitare che i reati vengano commessi. Quando avviene uno scippo, un omicidio o scoppia una bomba significa che abbiamo fallito, non siamo stati capaci di impedirlo.

 

Da quello che ho potuto constatare in questo anno di attività i cosentini hanno la capacità di rendersi partecipi nella sicurezza. Ciò non significa essere ‘un’infame’ spia della Polizia, ma solo un cittadino che (ad esempio) ha assistito ad uno scippo e ha appuntato la targa del motorino dello scippatore. Persone normali che non tollerano le ingiustizie. In quest’ottica usura ed estorsioni sono reati gravi e ‘subdoli’, difficili da scardinare perché la vittima è consapevole del suo stato di soggezione, se ne rende però complice per paura di denunciare. Spesso perché non conosce gli strumenti giuridici di tutela e protezione che mette a disposizione lo Stato e a cui si può accedere come il Fondo per le vittime di Usura che è un aiuto economico reale e concreto. Sono sereno perché lascio una città dove Autorità Giudiziaria e Forze di Polizia sono una squadra forte, presente, efficiente che non mancherà di dare risposte immediate contro il malaffare”.

 

RITROVAMENTI DI ARMI E CRIMINALITA’

Numerosi i ritrovamenti di armi registrati in questo anno. Non solo nella provincia, ma anche in città. Due i casi emblematici più recenti: via Silvio Sesti (in due auto insieme a divise contraffate e cocaina) e all’Ultimo via Popilia (in un’intercapedine di un palazzo in cui era stipata anche dell’eroina). “I ritrovamenti – spiega l’attuale Questore di Cosenza – sono effetto di perquisizioni ad ampio raggio finalizzate a contrastare le attività dei clan. E’ certo che la criminalità organizzata, non solo quella cosentina, possiede delle armi perché è un sinonimo di forza. Chi dispone di kalashnikov o armi da guerra dimostra al clan avverso ciò di cui può essere capace. Non è un fenomeno preoccupante, testimonia solo che come nelle altre città calabresi le cosche possiedono delle armi. L’evoluzione delle dinamiche della ‘ndrangheta a Cosenza è sotto controllo della magistratura. Il lavoro che svolge quotidianamente la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro con a capo il dottor Gratteri il quale riesce a coordinare le varie attività su diversi fronti è costante. Lo stesso dicasi per reati di criminalità ordinaria, non mafiosa, con la Procura di Cosenza e il Procuratore Spagnuolo con cui abbiamo un perfetto connubio per quanto riguarda le attività infoinvestigative e repressive”.

 

STUPEFACENTI

“Il mercato delle droghe a Cosenza – afferma Giancarlo Conticchio – è in continua evoluzione. Non è diverso da quello di altre città italiane. L’uso e il consumo di stupefacenti è in aumento. Registriamo un arretramento agli anni Ottanta con il ritorno massiccio dell’eroina. Questo è un fenomeno che allarma, ma viene costantemente monitorato, aggredito, combattuto e represso grazie al lavoro congiunto di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza. Sono tante le operazioni di polizia finalizzate a contrastare il narcotraffico. In questo periodo le zone più colpite, ovviamente, sono quelle del litorale tirrenico e jonico a causa dell’arrivo di turisti e di numerosi giovani. Nei tavoli per la sicurezza che teniamo in Prefettura stiamo puntando ad un controllo capillare sia sul Tirreno sia sullo Jonio con pattugliamenti dedicati”.

 

CONTROLLI SUL TERRITORIO E RISPOSTE DEI CITTADINI

Con l’insediamento di Giancarlo Conticchio a capo della Questura di Cosenza sono stati potenziati i controlli sul territorio. Solo tra giugno e agosto, nel 2017, erano state ben 34mila le persone identificate. “C’è stata una maggiore presenza degli agenti sull’intera provincia di Cosenza. Il ritorno è stato molto positivo. Abbiamo pattugliato anche paesi sperduti dove i cittadini ci hanno accolto con piacere. La divisa fa paura a chi delinque, non alle persone oneste a cui fa piacere vedere che vicino alla sua villetta in montagna passa di tanto in tanto un’auto della Polizia. Quello che mi ha più colpito è stata la partecipazione dei cittadini. Ho notato la voglia di cambiare e non essere più assoggettati a vecchi schemi mentali, ma protagonisti della propria esistenza. Un sentimento vivo soprattutto nei giovani. L’auspicio che faccio a calabresi e cosentini è quello di uscire dallo stato di vittimismo in cui versano arrendendosi e non denunciando ad esempio estorsioni o furti d’auto e continuando a pagare. Un atteggiamento antico e sbagliato. Bisogna reagire, le intelligenze ci sono. Basta piangersi addosso. Abbiamo registrato l’apertura dei cittadini con un accresciuto senso di fiducia nelle istituzioni. Lamentele e segnalazioni aiutano il lavoro della Questura ed è ciò di cui la società ha più bisogno”.

 

MALTRATTAMENTI, CONTRABBANDO E REATI INFORMATICI

“La nostra azione è stata quella di far venire allo scoperto alcuni reati che spesso non venivano denunciati. Parlo di stalking, molestie sessuali e maltrattamenti in famiglia. Sono tanti i casi emersi dopo aver conquistato la fiducia di bimbi abusati, donne stuprate e vittime di violenze varie. Dopo aver compreso che noi siamo dalla loro parte e il nostro interesse è tutelarli si sono aperti e confidati con gli agenti della Polizia di Stato spesso dicendo: “Finalmente, non avevo altra scelta”. Abbiamo un team specializzato con uno psichiatra, uno psicologo e da un funzionario donna che si occupa solo di questo tipo di reati. Sono aumentate le denunce per maltrattamenti e abusi, ciò non significa che i casi sono di più, semplicemente significa che le vittime hanno preso consapevolezza e coscienza. Per un poliziotto la soddisfazione più grande è restituire il sorriso ad una donna o un bimbo, allontanando un orco, un marito o padre violento.

 

Grazie alla collaborazione di un gruppo di genitori siamo intervenuti a Tortora in una scuola dove i bimbi venivano pestati e ora abbiamo in trattazione anche altri casi simili. I crimini informatici siamo riusciti a reprimerli grazie alla sezione di Polizia Postale che si occupa di monitorare quello che accade su internet, facebook e i vari social. Un caso eclatante è stato quelli dell’uomo che ha minacciato di sgozzare l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. Lo ho ripetuto più volte nelle scuole durante gli incontri con gli studenti che bisogna stare attenti a tutto ciò che si pubblica sul web perché ne rimane sempre traccia. Infine il contrabbando di sigarette è un reato ‘storico’ che abbiamo attenzionato e che stiamo debellando seguendone le dinamiche e i percorsi anche sul Cosentino che rappresenta un luogo di transito e smistamento dalla Campania per la Sicilia e la Puglia”.

 

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